Il percorso in oratorio

1 LANCIO DEL TEMA

Vi proponiamo di lanciare l’attività attraverso un gioco che si adatta facilmente a numeri diversi di partecipanti e si presta anche ad essere realizzato come gioco a squadre, con diverse manches, nelle quali verranno premiate le squadre che terminano il percorso nel tempo minore. Ci sembra importante, in ogni caso, ripetere la prova più volte, in modo da dare a ciascuno la possibilità di giocare nei diversi ruoli. 

All’inizio del gioco I ragazzi vengono suddivisi in tre gruppi che svolgono 3 ruoli differenti:

  1. Guidatori: Il loro compito sarà indirizzare il gruppo dei ragazzi bendati attraverso un percorso realizzato con ad esempio birilli, sedie, cerchi, corde, ecc.
  2. Disturbatori: Dovranno ostacolare i ragazzi bendati impedendo loro di sentire le indicazioni dei guidatori facendo quanto più rumore possibile
  3. Bendati: Saranno disposti di fronte ai loro guidatori, e seguendo le loro indicazioni vocali dovranno superare gli ostacoli del percorso per raggiungerli. 

2 APPROFONDIMENTO

Prima della catechesi, i ragazzi parlano di ciò che hanno provato durante il gioco del lancio del tema. Lo scopo del gioco è imparare a distinguere le varie voci tra quelle che ti indicano la strada corretta e quelle che invece ti mandano fuori strada. Dunque, la parola chiave è SEGUIRE, ma chi o cosa dobbiamo seguire? Sui passi di chi dobbiamo metterci? Ebbene, il Vangelo della quinta domenica del tempo ordinario ci viene in aiuto; in un primo momento Gesù invita Simone e Andrea a gettare le reti dall’altro lato della barca. La notte appena conclusa non aveva fruttato nulla ai due pescatori. Gesù li invita a lasciare tutte le loro cose per seguirlo. Cosa fanno Simone e Andrea? Lo seguono, e perché? Che senso ha affidarsi in modo così totale a qualcuno? Si potrebbe pensare ad un tornaconto personale; infatti, la suocera di Simone era stata guarita da Gesù. Successivamente c’erano state altre guarigioni fino al giorno della pesca miracolosa. Dunque, Cristo aveva già dimostrato la sua grandezza, perché non fidarsi di lui? Anche nel gioco che abbiamo proposto, il bendato viene portato al di fuori della sua “zona sicura” in quanto non può vedere nulla e deve solo fare affidamento sulle sue capacità di discernimento tentando di riconoscere la voce giusta da seguire. Seguire la voce guida aiuta il bendato a superare gli ostacoli e arrivare al traguardo. 

Nella nostra vita, che può riempirsi di difficoltà e ostacoli, dovremmo imparare pian piano a riconoscere tra i tanti rumori la voce di Gesù; imparare a fidarci di lui, a seguire le sue indicazioni, certi che saprà portarci al sicuro, che ci sta chiamando per qualcosa di grande, molto più grande e bello di quello che già possediamo  e conosciamo. 

3 ATTIVITA’ 

  1. “La Rete da pesca” ( Gioco) : Un gruppo di bambini interpreterà la rete da pesca e si disporrà a metà campo. Un altro gruppo si metterà di fronte a loro e avrà come scopo quello di raggiungere l’altro lato del campo senza farsi prendere dalla rete da pesca che si muoverà solamente in orizzontale.
  2. “Consiglia l’amico”: Ogni ragazzo estrae il nome di un compagno al quale deve confidare una preoccupazione, un problema. Chi viene estratto dovrà aiutarlo fornendo un consiglio o una parola di conforto. 
  3. “Caccia al tesoro”: I catechisti preparano degli indizi che devono essere seguiti dai propri ragazzi per poter trovare il tesoro. 
  4. “Just dance”: Uno dei ragazzi esce dalla stanza. Gli altri decidono chi è il capogruppo, il quale farà dei movimenti che tutto il gruppo dovrà seguire. Il ragazzo uscito dalla stanza rientrerà e dovrà individuare il coreografo dei movimenti.
  5. “ Insta Vangelo”  (per i più grandi): I ragazzi dovranno immortalare in una foto la scena principale del Vangelo ( “Lasciate tutto e seguitemi”) e successivamente dovranno descriverla dal punto di vista di Gesù, come se l’account appartenesse a Gesù.

4 PREGARE INSIEME

Ogni domenica alla fine delle attività dell’oratorio, con i ragazzi si recita questa preghiera con  la quale chiediamo al Signore di seguirci e assisterci tutti i giorni della nostra vita. 

Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò ch’è sviato.
Dona ai tuoi fedeli 
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.
Amen.

Al termine del tempo liturgico, si potrebbe inoltre proporre un momento celebrativo nel quale troverà la giusta collocazione il brano evangelico di riferimento all’interno della liturgia della Parola. 

Un segno potrà sottolineare il cammino percorso insieme in questo tempo e l’impegno per la propria vita. 

Ad esempio, ciascun bambino potrebbe preparare un disegno che raffiguri il modo con il quale preferisce passare il proprio tempo. Al termine della celebrazione, ogni bambino depositerà in un cesto il suo disegno offrendo così, simbolicamente, il tempo a sua disposizione per donarlo agli altri: il tempo più bello, quello che di solito tiene per sé. Il sacerdote o il catechista sapranno sottolineare come questo tempo ci venga restituito ancora più prezioso, perché pieno non più di noi stessi o di “cose”, bensì delle persone alle quali, grazie a quel tempo speso, abbiamo fatto del bene. 

5 IMPEGNO

I ragazzi si impegneranno a porre attenzione alle richieste di aiuto da parte di un compagno, di un parente o di un genitore in difficoltà e a essere disponibili, donando il proprio tempo; il Signore ha invitato i suoi discepoli a seguirlo e a lasciare tutto per Lui. Anche noi possiamo rinunciare a qualcosa di noi  per aiutare il prossimo. 

Per i ragazzi più grandi si potrebbe pensare di organizzare un’asta o una pesca di beneficenza: ciascun ragazzo porterà in parrocchia almeno un oggetto che gli appartenga e che sarà messo in vendita o in palio nell’ultima domenica del Tempo Ordinario, subito dopo la celebrazione, coinvolgendo catechisti, genitori e parrocchiani. Il ricavato sarà devoluto per un progetto scelto insieme ai ragazzi stessi, possibilmente qualcosa di vicino al proprio quartiere.

Sarà importante specificare che l’oggetto donato non dovrà essere qualcosa di vecchio o impersonale. Il gesto di donare qualcosa che ci appartiene ci aiuta infatti ancora di più a entrare nell’ottica della missione che Gesù ci chiede di intraprendere, rendendoci consapevoli che essere capaci di distaccarci dalle cose che possediamo ci renderà più leggero il cammino alla sua sequela.

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